I Conservatori di Johnson hanno ottenuto la maggioranza

A questo punto non c'è dubbio: il Primo Ministro inglese sarà in grado di portare a termine il suo obbiettivo, sintetizzato nel manifesto elettorale “Get Brexit Done”.
Con la vittoria dei Conservatori, lo scorso 12 dicembre, Johnson può chiedere ora alla Regina la formazione di un nuovo governo, nel quale i Conservatori avranno 364 deputati - contro i 203 dei Laburisti, i 48 dell'SNP, gli 11 dei Liberal-Democratici e gli 8 del DUP. La maggioranza del Partito conservatore è la più grande da quando Margaret Thatcher vinse il terzo mandato nel 1987.

L’accordo negoziato con l'UE in ottobre, deve ora passare attraverso il Parlamento e vista la grande maggioranza conservatrice alla Camera dei Comuni, non dovrebbe essere difficile riuscire nell’intento.

Ma cosa succederà dopo la Brexit?
Se il Regno Unito lasciasse l'UE il 31 gennaio, sarebbe in realtà solo il primo passo di un processo molto complicato. La priorità di Johnson è quella di negoziare un accordo commerciale con l'UE negli 11 mesi successivi, definiti come periodo di transizione. Undici mesi che potrebbero pure ridursi, perché un mandato negoziale formale da parte dell'UE potrebbe richiedere settimane al fine di mettere d'accordo tutti i 27 Stati membri ed il Parlamento Europeo. Ciò significa che i colloqui formali potrebbero iniziare addirittura a marzo.

I negoziati devono comunque produrre un accordo finale entro la fine di giugno, momento in cui il Regno Unito deciderà se prolungare o meno il periodo di transizione (di uno o due anni), sebbene Johnson abbia escluso a priori qualsiasi forma di estensione.
Se entro la fine di giugno non verrà raggiunto alcun accordo commerciale, il Regno Unito affronterà nuovamente la prospettiva di un’uscita senza accordi, alla fine di dicembre 2020.
Al contrario, in presenza di un accordo, questo dovrà essere ratificato prima di entrare in vigore: processo che potrebbe richiedere diversi mesi, benché Johnson su tale punto abbia dato ampie rassicurazioni.

Infine il Regno Unito dovrà anche concordare come cooperare con l'UE in materia di sicurezza e applicazione della legge, oltre a trovare una soluzione condivisa per la sostituzione del mandato d'arresto europeo (al quale è pronto a rinunciare) e negoziare una serie di accordi in altri settori di cooperazione.