Il nuovo Brexit Party di Nigel Farage trionfa

Il piano della Premier May di portare per una quarta volta il Withdrawal Agreement (WA) al voto del Parlamento nella prima settimana di giugno è svanito dopo le reazioni fortemente negative al suo discorso del 21 maggio, in cui annunciava nuove proposte per agevolare il passaggio del WA.
In seguito alle dimissioni della stessa Premier, dal prossimo 7 giugno si deve ora pensare ad un nuovo nome.
L’estrema polarizzazione delle posizioni e la prevista debacle del partito Conservatore alle elezioni europee hanno contribuito a far precipitare la situazione. Ma sostanzialmente gli ultimissimi eventi hanno solo anticipato di qualche giorno l'uscita della May dal n. 10 di Downing Street.

Il processo dovrebbe richiedere non più di sei settimane, quindi la scelta dovrebbe essere definita prima di fine luglio.  Al momento, secondo gli osservatori locali, il favorito è Boris Johnson, che è vicino all’ala “dura”dei brexiters In questo caso, o comunque se la scelta ricadesse su un candidato della stessa area, si prevede che il nuovo Premier tenti di rinegoziare con l’Unione il WA, in particolare per eliminare/rivedere il cosiddetto backstopirlandese. Se venisse confermata la posizione ferma dell’UE su questo punto, l’uscita del Regno Unito senza un accordo sarebbe pressoché inevitabile alla scadenza del 31 ottobre. La possibilità della richiesta di una ulteriore estensione, come ipotizzato da alcuni commentatori continentali, si ritiene poco plausibile.

I 73 seggi nel Parlamento europeo occupati dai deputati britannici? Resteranno agli inglesi fin quando sarà ufficiale l’uscita di Londra dall’Unione europea.